E&P 2012, 36 (3-4) maggio-agosto

Lo screening del tumore del collo dell'utero è a una svolta

Questo numero presenta due robusti editoriali che sono destinati a lasciare il segno. Silvia Franceschi commenta il Rapporto di Health Technology Assessment, allegato a questo fascicolo di E&P, che propone un nuovo paradigma nella prevenzione del cancro del collo dell'utero in Italia, con l'abbandono del tradizionale Pap test a favore del più moderno test per l'HPV. Sono convincenti le argomentazioni di ordine biologico, sociale, organizzativo, sanitario, economico ed etico a favore di questo cambiamento e E&P può essere fiera di rendersene paladina. Rimane la preoccupazione per il fatto che non si sa se e come il nuovo paradigma risolverà il problema, tipico dell'era del Pap test, dell'alta proporzione di donne che non fruiscono degli screening cervicali organizzati. Dalle parole di Silvia Franceschi si direbbe che tale categoria comprenda più della metà delle donne italiane. È probabile che in parte si tratti di donne emarginate dal Servizio sanitario nazionale, e in parte di donne che preferiscono fruire di servizi esterni all'SSN. Chi crede nel principio dell'equità di accesso che, dal 1978 in poi, sta alla base del Servizio sanitario nazionale vorrebbe saperne di più. Andando in questa direzione, E&P all'inizio di quest'anno ha utilmente pubblicato un importante RapportoHTA dedicato ai metodi per aumentare la partecipazione agli screening e auspica che la ricerca su questa questione delicata prosegua con profitto.