E&P 2015, 39 (1) gennaio-febbraio

Le cause di ricovero in ospedale dei migranti approdati a Lampedusa da gennaio 2011 a giugno 2014

Linda Pasta, Leonardo Antonio Mesa Suero, Enzo Massimo Farinella, Gaetano Marchese, Domenico Serravalle, Nicolò D'Amico, Maria Gabriella Filippazzo

Questa è la sintesi di uno studio sulle ammissioni dei migranti negli ospedali in Sicilia dal gennaio 2011 al giugno 2014. I migranti arrivati a Lampedusa sono stati 49.000 nel 2011, 4.000 nel 2012, 15.000 nel 2013, 6.000 nel 2014; 378 pazienti che necessitano di ricovero in ospedale sono stati trasportati esclusivamente dall’elisoccorso 118 in 6 ospedali siciliani: 203 nel 2011, 62 nel 2012, 95 nel 2013, 18 nel 2014. L’età media era 25 anni e le aree di provenienza più frequenti il Corno d’Africa, il Nord Africa, Siria e Nigeria. Le donne sono state ricoverate quasi esclusivamente per problemi ostetrico-ginecologici, con una prevalenza elevata di aborti (17/140 pazienti in stato di gravidanza), secondari al lungo viaggio; gli uomini soprattutto per fratture ossee, ustioni, disidratazione, malattie infettive, tentativi di suicidio e, recentemente, per l’avvelenamento da CO tra le persone rinchiuse nelle stive delle barche. Le malattie infettive sono dovute principalmente a problemi respiratori e intestinali, 20 persone erano affette da tubercolosi (TBC), 3 da HIV e 1 da malaria. Non è stato registrato alcun sospetto di infezione da virus Ebola. Le cause di ricovero non dipendono dalla nazionalità dei pazienti e sono costanti nel corso degli anni; le malattie infettive diffusibili, soprattutto TBC, sono più comuni rispetto alla popolazione italiana: di conseguenza, sistemi di sorveglianza migliori, volti a individuare e trattare immediatamente i pazienti, dovrebbero essere attivati. L’operazione Mare Nostrum ha consentito l’aiuto dei migranti mentre sono ancora in mare, e di conseguenza ha ridotto i problemi di salute gravi, relativi principalmente a difficoltà e durata del viaggio. Questo tipo di operazione permette di anticipare gli arrivi direttamente a Lampedusa, permettendo una più efficace organizzazione del soccorso in mare.