E&P 2018, 42 (5-6) settembre-dicembre

La formaldeide nelle sigarette elettroniche e nei riscaldatori di tabacco (HnB): facciamo il punto

Cinzia De Marco, Alessandro Borgini, Alessandro Borgini, Ario Alberto Ruprecht, Chiara Veronese, Roberto Mazza, Roberto Mazza, Martina Bertoldi, Andrea Tittarelli, Alessandra Scaburri, Anna Chiara Ogliari, Vincenzo Zagà, Paolo Contiero, Giovanna Tagliabue, Roberto Boffi

La diffusione delle sigarette elettroniche (e-cig) e delle cosiddette heat-not-burn (HnB), note anche come prodotti del tabacco riscaldato, presentate come alternativa meno nociva alle tradizionali sigarette, ha richiesto ulteriori studi approfonditi atti a dimostrare i benefici reali o i possibili rischi legati a questo tipo di abitudine tra i fumatori ed eventuali nuovi fumatori. Sono numerose le sostanze nocive prodotte da questi dispositivi, per esempio metalli, composti organici e aldeidi. È particolarmente preoccupante la presenza di formaldeide, la cui concentrazione indoor è di 2,7, 1,2 e 40 µg/m3, rispettivamente, per HnB, e-cig e sigarette tradizionali. L’evidenza di tale sostanza, che numerosi studi epidemiologici hanno già mostrato essere dannosa per la salute (in particolare, dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro è stata classificata come cancerogeno di gruppo 1), condurrebbe alla necessità di apportare modifiche restrittive alla legislazione che norma l’utilizzo di questi dispositivi in ambiente pubblico, in particolare in presenza di soggetti maggiormente suscettibili, come i minori e le donne in gravidanza.