E&P 2013, 37 (6) novembre-dicembre

Che impatto avrebbero i pacchetti di sigarette senza marca e con avvertenze grafiche in termini di riduzione, cessazione e inizio dell’abitudine al consumo di tabacco?

Alice Mannocci, Vittoria Colamesta, Daniele Mipatrini, Antonio Boccia, Claudio Terzano, Claudio Terzano, Giuseppe La Torre, Giuseppe La Torre

La Commissione europea ha recentemente proposto una revisione della direttiva su etichettatura e confezionamento dei prodotti del tabacco introducendo sui pacchetti di sigarette avvertenze testuali e grafiche per il 75% della confezione. L’obiettivo dell’indagine è di valutare l’impatto dei pacchetti di sigarette senza marca e con avvertenze grafiche in termini di riduzione, cessazione e inizio dell’abitudine al consumo di tabacco in un campione di adulti fumatori, non fumatori ed ex fumatori. Lo studio, di tipo trasversale, è stato condotto a Roma tra settembre e novembre 2012. Sono stati somministrati 227 questionari con un tasso di rispondenza pari all’82,4% (n. 187). Tra le avvertenze grafiche mostrate, il 35,8% (n. 67) degli intervistati ha considerato l’immagine relativa al piede in cancrena la più efficace nel comunicare i problemi dovuti al fumo, seguita dall’immagine sul tumore polmonare (n. 60; 32,1%).
Distinguendo tra fumatori e non fumatori (sia chi non ha mai fumato sia ex fumatori), l’immagine sul tumore polmonare è risultata la più efficace per i fumatori (n. 22; 38,6%). Più della metà (n. 33; 57,9%) dei fumatori ha affermato che se sul pacchetto ci fossero avvertenze grafiche simili cambierebbe marca, e il 66,7% (n. 38) di loro si sentirebbe a disagio nel mostrare il pacchetto.
Nel confronto tra tre tipologie di pacchetti (quello attualmente in commercio, quello con confezionamento generico e avvertenza testuale e con confezionamento generico e avvertenza testuale e grafica), la maggioranza degli intervistati ha dichiarato che la tipologia con le immagini è la più efficace nel convincere a non iniziare a fumare (n. 169; 90,9%), nel motivare a smettere (n. 158; 84,9%) e nel modificare le abitudini al fumo (n. 149; 80,5%).
L’indagine, pur avendo una campione poco numeroso e non rappresentativo di tutta la popolazione italiana, mostra l’efficacia del pacchetto generico con avvertenze grafiche nei tre outcome considerati.