Il principe Antonio de Curtis, meglio noto come Totò, nella sua più famosa poesia (“A livella”) ci ha lanciato il messaggio che di fronte alla morte siamo tutti uguali, ricchi (come il Marchese di Rovigo e di Belluno) e poveri (il netturbino Don Gennaro). Quando Totò (siamo nel 1953) scrisse la celebre poesia, però, ancora non erano note molte delle analisi che sono state successivamente pubblicate sul tema delle disuguaglianze di mortalità, e se oggi si accingesse a scrivere lo stesso componimento di sicuro aggiungerebbe qualche salace battuta…Continua su epiprev.it