E&P 2020, 44 (5-6) settembre-dicembre Suppl. 1

L’epidemiologia a supporto delle priorità di intervento: il caso del diabete a Torino

Roberto Gnavi, Roberta Piccariello, Silvia Pilutti, Roberto Di Monaco, Salvatore Oleandri, Giuseppe Costa, Giuseppe Costa

OBIETTIVI: descrivere l’epidemiologia del diabete all’interno della città di Torino e presentare il percorso avviato dalla rete cittadina di assistenza diabetologica per il miglioramento della prevenzione e della cura della malattia.
DISEGNO: studio ecologico su dati amministrativi.
SETTING E PARTECIPANTI: residenti a Torino nel periodo 2016-2018.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: incidenza e prevalenza di diabete, percentuale di pazienti che effettuano la misurazione dell’emoglobina glicata, mortalità.
RISULTATI: nel triennio 2016-2018, l’incidenza cumulativa di diabete era del 11,5 x1.000; al 31.12.2018, la prevalenza era del 5,9%. Il 77% aveva effettuato almeno una misurazione dell’emoglobina glicata nel corso dell’anno e la mortalità era stata del 12,6% in tre anni. La prevalenza standardizzata per zona statistica variava da un minimo di 2% (IC95% 1,2-3,3) a un massimo di 10,2% (IC95% 9,1-11,4). I valori più elevati si registrano nelle aree cittadine a maggiore deprivazione. La distribuzione geografica dell’incidenza, variante tra 5,1 x1.000 (IC95% 2,7-10,0) e 19,4 x1.000 (IC95% 15,8-24,0), riproduce la geografia della prevalenza, così come la percentuale di misurazione di emoglobina glicata, mentre la variabilità del tasso di mortalità è più modesta, senza un evidente pattern geografico.
CONCLUSIONI: il diabete insorge con maggiore frequenza nelle aree cittadine maggiormente deprivate, ma il sistema di presa in carico dei pazienti risponde in modo adeguato ed equo, offrendo alle fasce di popolazione più deboli percorsi di cura efficaci ed esiti di salute omogenei all’interno della città, colmando così le differenze di partenza. La condivisione di queste analisi con le direzioni della programmazione cittadina dell’assistenza al diabete ha portato a individuare come prioritari interventi per la riduzione dei comportamenti a rischio e per il miglioramento dei percorsi di presa in carico dei pazienti, a partire dalle aree più svantaggiate della città. È stato avviato un percorso di ascolto e coinvolgimento di tutti gli attori, sanitari e non, potenzialmente coinvolti nella prevenzione e cura del diabete.