OBIETTIVI: descrivere l’andamento della mortalità generale degli ultimi 30 anni nelle ASL del Piemonte e il relativo contributo della mortalità amenable come indicatore della performance del sistema sanitario.
DISEGNO: studio descrittivo.
SETTING E PARTECIPANTI: dati Istat di mortalità per la popolazione tra 0 e 74 anni residente in Piemonte nel periodo 1980-2011.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: tassi di mortalità generale e amenable per genere e ASL di residenza, standardizzati per età; rapporto tra le differenze di mortalità amenable e mortalità generale tra il primo e l’ultimo triennio (standardised rate difference – SRD: SRDamenable/SRDtotale).
RISULTATI: dal 1980 al 2011, la mortalità generale in Piemonte è scesa da 425,8 a 205,5 x100.000 per le donne e da 891,6 a 390,7 x100.000 per gli uomini. La percentuale di mortalità amenable sul totale è passata dal 40% al 32% per le donne, dal 33% al 21% per gli uomini, contribuendo al 48% del calo della mortalità generale per le donne e al 35% per gli uomini. I risultati mostrano un’eterogeneità tra le diverse ASL, più elevata negli uomini, che va riducendosi tra l’inizio e la fine del trentennio.
CONCLUSIONE: nonostante il Piemonte sia una delle regioni italiane con i tassi di mortalità amenable più elevati, nell’ultimo trentennio questa si è notevolmente ridotta rispetto al totale della mortalità. L’evidente miglioramento ha coinvolto, però, in modo disomogeneo le ASL, tra le quali persistono differenze, probabilmente dovute a una diversa tempistica e a una differente modalità di introduzione di miglioramenti nei percorsi di prevenzione e cura delle patologie considerate amenable. Il contributo della mortalità amenable alla riduzione della mortalità generale dell’intero trentennio è molto più alto tra le donne, probabilmente per il tipo di patologie incluse nella definizione.