E&P 2009, 33 (4-5) luglio-ottobre

Andamento nel tempo dell’incidenza dei tumori maligni nei residenti nella Provincia di Trieste sotto i 25 anni d’età, 1972-2003

Davide Brunetti, Paolo Tamaro, Mario Tiribelli, Renato Fanin, Giorgio Stanta, Giulio Andrea Zanazzo, Paolo Peruzzo, Francesca Carobolante, Valentina Kiren, Diego Serraino

Obiettivo: riportare e analizzare l’andamento nel tempo del-l’incidenza delle neoplasie maligne nei bambini (0-14 anni d’età), negli adolescenti (15-19 anni) e nei giovani adulti (20-24 anni) residenti nella Provincia di Trieste tra il 1972 e il 2003.
Disegno:
studio di epidemiologia descrittiva su base di popolazione.
Setting e partecipanti: secondo la Classificazione internazionale dei tumori infantili (terza edizione), dai database del Registro tumori della Provincia di Trieste (periodo 1972-1994) e del Registro tumori del Friuli-Venezia Giulia (periodo 1995-2003) sono stati estratti i nuovi casi diagnosticati ai residenti nella Provincia di Trieste sotto i 25 anni d’età.
Principali misure di outcome:
sono stati determinati i tassi d’incidenza specifici per classe d’età e i tassi standardizzati per età sulla popolazione italiana al censimento del 1981, disaggregati per categoria diagnostica, sesso e periodo di diagnosi. L’andamento nel tempo dell’incidenza, espresso come cambiamento percentuale annuo (CPA) dei tassi, è stato calcolato utilizzando un modello di regressione di Poisson avente per covariate l’anno di calendario, il sesso e la classe quinquennale d’età alla diagnosi.
Risultati: l’incidenza per tutti i tumori aggregati ha mostrato un CPA del 2,3% (IC 95% 0,6%-3,9%) nei bambini, del 4,4% (IC 95% 1,8%-7,1%) negli adolescenti e del 5,1% (IC 95% 2,8%-7,5%) nei giovani adulti. Le neoplasie la cui incidenza è aumentata maggiormente sono state: in età pediatrica, i linfomi di Hodgkin (CPA =12,7%; IC 95% 2,6%23,7%); nella classe d’età 15-24 anni, i melanomi e i carcinomi della cute (CPA =8,2%; IC 95% 4,5%-12,0%) e i tumori del sistema nervoso centrale (CPA =6,4%; IC 95% 1,5%-11,5%).
Conclusione:
l’aumento nel tempo dell’incidenza osservato in questo studio può essere spiegato solo parzialmente dal piccolo numero di casi rilevati, dal progresso delle tecniche diagnostiche e da una più esaustiva registrazione dei tumori. D’altra parte, resta ancora esiguo il numero dei fattori ereditari e ambientali per i quali è stata accertata l’associazione con le neoplasie che colpiscono i giovani. Data la rilevanza dell’incremento osservato, è imperativo continuare nella sorveglianza epidemiologica e nella conduzione di studi analitici al fine di giungere a un’efficace prevenzione primaria.