E&P 2011, 35 (2) marzo-aprile

Analisi dei fattori di rischio del parto con taglio cesareo elettivo in Campania

Umberto Giani, Dario Bruzzese, Aniello Pugliese, Maurizio Saporito, Maria Triassi

Obiettivo: individuare i fattori clinici e non associati alla decisione di effettuare un parto con taglio cesareo elettivo e le tipologie di gestanti per le quali, anche in assenza di indicazioni mediche, prevale tale scelta.

Setting e partecipanti: è stato utilizzato l’archivio informatizzato dei certificati di assistenza al parto: 62.888 record che descrivono le caratteristiche di tutti i parti avvenuti in Campania nel 2005, sia nelle strutture pubbliche sia in quelle private. Sono stati analizzati esclusivamente i parti effettuati da donne senza precedenti interventi di taglio cesareo.

Principali misure di outcome: tipologia del parto, dicotomizzata in parto con taglio cesareo elettivo e parto vaginale.

Risultati: dopo aver aggiustato i dati per i fattori di rischio noti (presentazione del neonato, genere de parto, decorso della gravidanza e difetto di accrescimento fetale), si conferma che nelle strutture private la prassi del parto con taglio cesareo elettivo èmolto più diffusa rispetto agli ospedali pubblici (53,1% vs 24,3%, p <0,001). Si evidenzia altresì un’associazione significativa tra parto con taglio cesareo elettivo e primiparità soprattutto nelle strutture private (OR per l’interazione tra tipologia di struttura e parità 1,81, IC 95% 1,62-2,04). Età al parto maggiore di 34 anni, ricorso a tecniche di procreazionemedicalmente assistita, basso peso del neonato alla nascita e anamnesi di interruzioni volontarie della gravidanza determinano un incremento nell’odd di ricorrere a un parto con taglio cesareo elettivo (p <0,01).Nazionalità straniera, elevato grado di scolarità e giovane età svolgono, invece, un ruolo protettivo (rispettivamente OR 0,36 IC 95% 0,31-0,42, OR 0,81 IC 95% 0,77- 0,86 e OR 0,84 IC 95%0,78-0,90). Con una procedura di classificazione gerarchica sono state infine individuate cinque tipologie di primipare con caratteristiche omogenee al loro interno: nella classe di primipare a basso rischio clinico assistite in strutture private la frequenza del parto con taglio cesareo elettivo è risultata particolarmente elevata.

Conclusioni: i dati presentati mostrano che nella regione Campania vi è un eccesso di parti con taglio cesareo elettivo in primipare che non presentano fattori di rischio clinico o sociale, soprattutto nelle strutture private. Si consiglia di dirigere verso questa tipologia di donne i provvedimenti di politica sanitaria per la riduzione dei parti cesarei.