E&P 2015, 39 (3) maggio-giugno

Débat public: la via francese ai processi decisionali partecipativi

Giancarlo Sturloni

Negli anni Sessanta, quando a Rémy Carle fu chiesto che ruolo potessero avere i cittadini nella scelta del governo francese di costruire decine di centrali nucleari, l’allora direttore di Electricité de France rispose senza imbarazzi: «Non si avvisano le rane quando si sta per drenare lo stagno».

Oggi lo scenario è drasticamente mutato: in Francia, come in ogni altra nazione industrializzata, ogni tentativo di imporre dall’alto decisioni con un potenziale impatto per la salute e per l’ambiente senza coinvolgere le comunità esposte rischia di generare conflitti sociali insanabili.