E&P 2009, 33 (6) novembre-dicembre

Studio descrittivo sull’incidenza di tumori maligni nell’area circostante al Centro comune di ricerca (CCR) di Ispra

Salvatore Pisani, Nadia Bianchi, Beatrice Prandini, Maria Gambino, Paolo Contiero, Giovanna Tagliabue, Elio Giorgio Marmondi, Renato Soma, Fabio Banfi, Domenico Bonarrigo

Obiettivo: l’ASL di Varese, al fine di verificare gli effetti delle emissioni radioattive derivanti dall’attività del Centro comune di ricerca (CCR) di Ispra, ha condotto un’indagine ecologica per misurare eventuali eccessi d’incidenza di tumori nella popolazione residente nei dintorni.
Disegno e setting:
previa verifica storica dei livelli di esposizione stimati nella popolazione circostante, si sono calcolati i tassi d’incidenza di leucemie e altri tumori correlati rilevati dal Registro tumori Lombardia (Provincia di Varese). Mediante standardizzazione indiretta, si sono confrontati i casi attesi in base all’incidenza provinciale con i casi osservati nel Comune di Ispra, nei comuni circostanti al CCR nel raggio di 5 km (5kmArea) e nel territorio del Distretto di Sesto Calende (Distretto).
Risultati:
nel periodo 1982-1998 le popolazioni medie annue erano di 4.687 (Ispra), 32.120 (5kmArea), 43.707 (Distretto) abitanti, la popolazione provinciale di riferimento di 793.752; i casi complessivi di tumori registrati sono stati rispettivamente 374, 2.920 e 4.099, nella provincia 72.246. Non sono emersi eccessi significativi di leucemie né a Ispra (RSI 0,33, IC 95% 0,07-0,96) né nei comuni nell’arco di 5 km (RSI 0,83, IC 95% 0,63-1,08). Per i tumori maligni complessivamente e per i più diffusi (mammella, colon-retto) si è rilevato un numero di casi incidenti significativamente inferiore all’atteso.
Conclusioni:
compatibilmente con i bassi livelli di esposizione rilevati, nonostante i timori della popolazione locale, non risultano eccessi d’incidenza di tumori correlabili con emissioni radioattive del CCR, sia a Ispra sia nei comuni vicini. Eventuali eccessi di tumori dovrebbero ricercarsi nei lavoratori esposti.
(Epidemiol Prev 2009; 33(6): 215-21)