INTRODUZIONE: la Sorveglianza nazionale HIV, istituita con il Decreto ministeriale del 31.03.2008, si basa su 21 sistemi di sorveglianza regionali e adotta una scheda essenziale di raccolta dati e un flusso dati prestabilito. L’unificazione dei sistemi di sorveglianza HIV e AIDS con l’implementazione di una scheda di segnalazione univoca è una priorità del Piano nazionale di interventi contro l’HIV e l’AIDS 2017 (PNAIDS).
OBIETTIVI: descrivere i 21 sistemi regionali di sorveglianza HIV e verificare la fattibilità dell’unificazione di questi sistemi in un sistema di sorveglianza unico a livello nazionale.
METODI: nel marzo 2017, a tutti i referenti dei 21 sistemi di sorveglianza è stato inviato un questionario contenente 13 domande. Le principali tematiche affrontate erano relative alla tempestività, al flusso dei dati e alla qualità del sistema; quest’ultima è stata valutata attraverso un giudizio soggettivo espresso dai referenti regionali, con punteggio da 1 (minimo) a 10 (massimo) per quattro indicatori (copertura regionale, tempestività, correttezza e completezza dei dati).
RISULTATI: più della metà dei sistemi regionali adottano un metodo di raccolta di dati informatizzato. Alcuni di essi non si sono adeguati completamente alla scheda contenuta nel Decreto e altri riferiscono una sottonotifica del sistema. Nella maggioranza dei casi si registra un lieve ritardo di notifica da parte dei centri segnalatori e alcuni fanno notare lacune nella completezza dei dati ricevuti.
CONCLUSIONI: i punti di forza della sorveglianza HIV messi in luce sono l’informatizzazione dei sistemi e il limitato ritardo di notifica; rispetto alla qualità dei sistemi e dei dati che vi confluiscono, lo studio mostra una buona autovalutazione. Tuttavia, sono emerse alcune indicazioni utili tendenti al miglioramento del sistema HIV nazionale, quali l’unificazione della sorveglianza HIV con la sorveglianza dei casi AIDS e l’implementazione di un unico sistema nazionale, rispondendo così alle indicazioni dettate dal PNAIDS.