E&P 2009, 33 (6) novembre-dicembre

La sindrome metabolica nella Regione Marche: studio di prevalenza tra gli agenti del corpo forestale dello stato

Alfredo Copertaro

Obiettivo: valutare la prevalenza dei fattori di rischio cardiometabolico e della sindrome metabolica in una popolazione lavorativa sana distribuita sull’intero territorio regionale marchigiana, rappresentata da agenti del Corpo forestale dello Stato (CFS) nati e residenti nella Regione Marche da utilizzare per successivi confronti con altre popolazioni lavorative studiate per il rischio cardiovascolare.
Disegno:
il campione è il risultato di una selezione iniziale operata nei confronti dei partecipanti al concorso di ammissione al ruolo di agente forestale. In occasione delle visite mediche periodiche finalizzate all’espressione del giudizio di idoneità psico-fisica alla mansione sono stati analizzati i parametri metabolici e fisici relativi ai fattori di rischio cardiovascolare.
Setting e partecipanti:
sono stati visitati 207 agenti del CFS residenti nelle quattro province della Regione Marche sottoposti a determinazioni clinico-analitiche per la diagnosi di sindrome metabolica utilizzando i criteri proposti dall’International Diabetes Federatione (IDF).
Principali misure di outcome:
valutazione dei seguenti fattori di rischio cardiometabolico:

  • circonferenza vita (valori patologici ≥94 cm nell’uomo e >80 cm nella donna)
  • glicemia a digiuno (valori patologici ≥100 mg/dL) o terapia antidiabetica
  • colesterolo HDL (valori patologici <40 mg/dL nell’uomo e <50 mg/dL nella donna) o terapia specifica
  • trigliceridemia (valori patologici ≥150 mg/dL nei due sessi) o terapia specifica
  • pressione arteriosa (valori patologici ≥130/85 mmHg) o terapia antipertensiva

La circonferenza vita è stata rilevata seguendo le indicazioni dell’European Health Risk Monitoring. La diagnosi di sindrome metabolica è stata posta quando oltre alla circonferenza vita alterata si associavano almeno altri due parametri patologici tra quelli elencati.
Risultati:
rispetto alla popolazione generale gli agenti del CFS:

  • hanno valori medi di colesterolo, trigliceridi e glicemia sensibilmente più bassi;
  • presentano una minore prevalenza di malattie quali il diabete mellito e l’ipertensione arteriosa;
  • sono meno interessati dall’abitudine tabagica;
  • sono meno colpiti dalla sindrome metabolica che, seppure diagnosticata con il metodo più restrittivo, quello proposto dal-l’IDF, risulta meno frequente rispetto a quanto ottenuto da precedenti studi condotti utilizzando il metodo ATP III (13% vs 23%). La prevalenza della sindrome metabolica per classi di età è risultata del 6% tra i 21-35 anni, dell’11,5% tra 36 e 42 anni e del 22,5% tra i 43 e i 60 anni.

Conclusioni: gli agenti del CFS presentano un basso rischio, rispetto alla popolazione generale, di sviluppare malattie cardiovascolari quali l’ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica e l’ictus cerebrale rappresentando pertanto una sorte di golden standard a cui fare riferimento per ulteriori studi epidemiologici condotti su popolazioni in età lavorativa ma con diversi profili di rischio occupazionale.