E&P 2009, 33 (6) novembre-dicembre

Il ricovero ospedaliero nei pazienti oncologici in fase terminale: un’analisi nell’AUSL 2 dell’Umbria.

Carla Bietta, Giuseppe Vallesi, Marco Petrella

Obiettivo: descrivere, attraverso l’uso delle banche dati amministrative, il luogo del decesso, l’entità e le modalità del ricorso al ricovero nel periodo del fine vita, nei malati oncologici terminali residenti nell’AUSL 2 dell’Umbria.
Disegno:
studio di coorte retrospettivo basato su dati correnti: il Registro nominativo delle cause di morte (ReNCaM) e le schede di dimissione ospedaliera (SDO).
Setting e partecipanti:
residenti dell’AUSL 2 dell’Umbria deceduti per tumore (categorie ICD9-CM: 140-239) nel triennio 2004-2006 (N=3.122).
Principali indicatori di processo:
percentuale di soggetti ricoverati nei 30 giorni precedenti la morte, percentuale di soggetti ricoverati nei 2 giorni precedenti la morte, percentuale di soggetti dimessi per decesso, percentuale di soggetti dimessi vivi il giorno della morte. E’ stato utilizzato un modello di analisi logistica multivariata per valutare il ruolo esercitato sugli indicatori dalle variabili disponibili.
Risultati:
il 56,5% (N=1.764) della popolazione esaminata ha avuto almeno una dimissione nei 30 giorni precedenti la morte, il 9,0% (N=281) è stato ricoverato negli ultimi 2 giorni, mentre il 24,4% (N=763) è stato dimesso per decesso. La classe d’età 40-59 anni e la residenza diversa dal distretto dell’Assisano (il primo a dotarsi di una rete di cure palliative), sono i fattori associati a una maggiore ospedalizzazione in fase terminale.
Conclusione:
E’ stato possibile calcolare gli indicatori descritti dalla letteratura e sulla base di questi confrontare aree dell’AUSL, associando una minore ospedalizzazione con lo sviluppo della rete di cure palliative. Risultano inoltre calcolabili altri indicatori utili alla descrizione del fenomeno.