Bernardino Ramazzini viene convocato, a Modena, al capezzale di una marchesa la quale, poche ore dopo il parto, versa in gravissime condizioni. La puerpera muore e l’epicrisi stilata dal carpigiano arriva nelle mani del fiorentino Giovanni Andrea Moneglia; questi deplora, non senza asprezza, il fatto che non si sia intervenuti chirurgicamente e diffonde il suo giudizio che giunge anche al suo rivale il quale fa stampare assieme la censura e una sua risposta che deve poter dimostrare, anche argutamente, la tesi di segno opposto a quella sostenuta dal rivale.

Il fiorentino replica insistendo nell'accusare d'inettitudine l'avversario il quale risponde ribattendo con un profluvio di citazioni a tutte le argomentazioni. Segue un'ulteriore censura con crescendo di ironia e quindi, sono trascorsi due anni dal fatto, una quarta risposta che rimarrà inedita sino al 1758. Di scritti a stampa che entrano nel merito della «terribile controversia» se ne contano complessivamente 16; sei sono anonimi ma ispirati da una o dall’altra parte... Accedi per continuare la lettura

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