Circa tre anni fa ha cominciato a delinearsi a Sarroch, in provincia di Cagliari, l’idea di costituire una Biobanca1 al fine di monitorare la salute dei cittadini, in particolare in relazione allo stato dell’ambiente, dato che nel comune si trova il principale polo industriale della Sardegna, con una raffineria fra le più grandi d’Europa. L’iniziativa si iscrive in un programma denominato «Sarroch Ambiente e Salute», promosso dall’amministrazione locale fin dal 2006 allo scopo di monitorare eventuali situazioni di rischio per la salute dei propri abitanti e fornire supporto ad appropriate misure di prevenzione e gestione.I risultati degli studi svolti nell’ambito di tale programma, coordinato da Annibale Biggeri dell’Università di Firenze, avevano evidenziato una maggiore frequenza di alcune malattie nella popolazione e si era dunque avvertita la necessità di interventi per controllare e ridurre il livello di inquinamento riscontrato. Si cominciò pertanto a considerare l’ipotesi di prelevare tessuti biologici dai residenti e conservarli in modo da poterli analizzare in futuro. Con gli studi di biomonitoraggio già oggi si può determinare la concentrazione di sostanze nocive e/o dei loro metaboliti e i meccanismi attraverso i quali essi esplicano la loro azione nell’organismo... Accedi per continuare la lettura

          Visite