Cari direttori di E&P,

vorrei segnalare una problematica a mio giudizio interessante anche per gli epidemiologi.

A fine novembre, seguendo i lavori del convegno «Teatri delle diversità» tenutosi a Urbania (città marchigiana della provincia di Pesaro e Urbino) dedicato al teatro in carcere, ho avuto modo di chiacchierare con Fabio Cavalli, che da anni fa teatro nel carcere di Rebibbia a Roma ed è il regista dello spettacolo teatrale al quale è ispirato il film Cesare deve morire dei fratelli Taviani.

La problematica è bene espressa con le parole di Cavalli riprese da un’intervista che ho trovato in rete1 e che cita “la statistica che fa riflettere”. «Secondo l’Istituto superiore di studi penitenziari, il tasso di recidiva fra i detenuti in Italia (55.000) arriva al 70%. Per chi svolge un lavoro in carcere il tasso scende al 19%, e su un centinaio di laboratori teatrali in carcere la recidiva per chi li frequenta si abbassa al 6%. Ma uno studio scientifico ancora manca... Accedi per continuare la lettura

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