Gli studi pubblicati nella Serie «Health and climate change» di Lancet offrono alcune stime indicative degli effetti sulla salute di interventi di contrasto dei cambiamenti climatici (www.thelancet.com/series/health-and-climate-change). Gli studi sono focalizzati su quattro settori che producono grandi quantità di inquinanti serra: energia domestica (climatizzazione, cottura degli alimenti), trasporti urbani, cibo e agricoltura, produzione di energia elettrica. L’approccio utilizzato consiste nel proporre modelli di intervento efficaci nel ridurre le emissioni degli inquinanti serra nel quadro degli obiettivi indicati dall’IPCC (taglio del 50% delle emissioni di CO 2 per il 2050) e nel valutarne le ricadute sulla salute pubblica utilizzando come esempi e mettendo a confronto contesti (Paesi, città, regioni) ad alto e a basso/medio reddito. La tabella illustra in sintesi i risultati ottenuti. Ecco, per ogni settore considerato, le politiche di riduzione degli inquinanti a effetto serra da cui si ottengono i maggiori effetti positivi sulla salute.

  • Aumento del trasporto attivo (spostamenti a piedi o in bicicletta): la riduzione delle emissioni di CO2 dovuta all’aumento del trasporto attivo (e il corrispondente minor utilizzo di veicoli a motore privati in città) comporta maggiori ricadute positive sulla salute di quanto ottenuto dal solo aumento del numero di autoveicoli a basse emissioni; combinando i due interventi (trasporto attivo + aumento dei veicoli a basse emissioni) ogni anno si guadagnano 7.439 anni di vita senza disabilità per ogni milione di abitanti a Londra e 12.995 a Delhi.
  • Diffusione di cucine ad alta efficienza di combustione nei Paesi poveri: l’introduzione di 150.000.000 cucine ad alta efficienza di combustione in India permette di evitare 240.000 morti premature nei bambini sotto i 5 anni per infezioni acutedelle basse vie respiratorie e più di 1,8 milioni di morti premature tra gli adulti per malattie ischemiche e malattie polmonari cronico-ostruttive; il miglioramento dell’efficienza energetica delle abitazioni proposto per il Regno Unito ha un bilancio meno favorevole in termini di salute, ma un effetto molto maggiore sulla riduzione delle emissioni di CO2.
  • Riduzione del consumo di prodotti di origine animale nei Paesi a più alto consumo: un taglio del 30% della produzione e del consumo di alimenti di origine animale, insieme all’introduzione di innovazioni tecnologiche nei settori agricolo e zootecnico, permette di ridurre le morti premature dovute a malattie ischemiche cardiache del 15% all’anno nel Regno Unito e del 16% a San Paolo (Brasile).
  • Generazione di elettricità da energie rinnovabili e da altre fonti a basso contenuto di carbonio: l’incremento dell’utilizzo di combustibili «puliti» (carbone con sistemi di ricattura del carbonio, gas, biomasse, energia nucleare, energie rinnovabili) riduce la mortalità per cancro polmonare, malattie cardiovascolari e infezioni acute delle basse vie respiratorie (nei bambini) nei Paesi dell’UE (104 morti/anno per milione di abitanti), in Cina (542) e in India (1.492) ottenendo nel contempo consistenti diminuzioni delle emissioni di CO2.

Implicazioni per i decisori politici

«Le ricadute positive sulla salute di molte misure di mitigazione possono aiutare ad affrontare priorità sanitarie globali, come la mortalità infantile da infezioni acute delle vie respiratorie, la malattie ischemiche cardiache negli adulti e altre malattie non trasmissibili» commentano gli autori dell’ultimo intervento della serie, dedicato alle implicazioni per i decisori politici. Un ulteriore sprone, dunque, a contrastare l’effetto serra. Tanto più che i benefici attesi sulla salute sono più immediati di quelli previsti sul clima. Dal punto di vista economico, poi, i costi per l’implementazione delle misure di mitigazione sono in parte controbilanciati dai benefici sulla salute e sullo sviluppo delle aree più povere. Per tutti questi motivi, «gli importanti co-benefici generati dalle misure di mitigazione sul terreno del miglioramento della salute della popolazione e di incentivo allo sviluppo vanno tenuti nella debita considerazione nelle negoziazioni internazionali» raccomandano gli autori.


Tabella 1. Scenari di mitigazione (2030 rispetto al 2010) negli studi su 4 settori: energia domestica, trasporti, cibo e agricoltura, produzione di energia.
Table 1. Summary of the scenarios considered in the four sectoral assessments.

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