Riassunto

OBIETTIVI: ottenere dati sul funzionamento dei percorsi di riconversione al test HPV nei programmi di screening del cervicocarcinoma e armonizzare l’introduzione del test HPV primario nei protocolli per lo screening in Italia.
DISEGNO: revisione sistematica della letteratura. Survey tramite questionario. Discussione tra esperti.
SETTING E PARTECIPANTI: responsabili dei programmi di screening delle Regioni italiane.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: descrizione della programmazione della transizione; previsione dei volumi di attività; analisi dei modelli di centralizzazione; analisi dei costi cessanti e sorgenti; descrizione delle attività di training e comunicazione.
RISULTATI
: hanno risposto alla survey 9 programmi di screening. La maggior parte ha pianificato una fase di transizione di alcuni anni per consentire una riprogrammazione dei volumi di attività nel passaggio dall’intervallo di screening triennale a quello quinquennale. Per selezionare le donne che passeranno per prime al test HPV, 7 programmi faranno riferimento all’età, partendo dalle più anziane. Il prelievo unico in fase liquida per HPV e Pap test risulta la scelta di gran lunga preferita, rispetto al doppio prelievo differenziato per i due test. La lettura del test HPV “nasce” già centralizzata, ma ovunque è stato programmato o è già in atto un processo di centralizzazione anche per la citologia.
CONCLUSIONE: è necessaria una fase di transizione per mantenere costante il carico di lavoro. Sono evidenti i vantaggi della centralizzazione della lettura dei test sia per l’HPV sia per la citologia. Il tariffario dovrebbe tenere conto del percorso più che delle singole prestazioni. Le modalità di dismissione e riorganizzazione dei servizi dipendono dalle caratteristiche delle singole realtà, ma possono essere ricondotte ad alcune tipologie generali di intervento.

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Abstract

OBJECTIVES: to obtain data on conversion paths to HPV testing as part of screening programmes and to harmonize the introduction of HPV testing in primary cervical cancer screening protocols of Italian programmes.
DESIGN: survey by questionnaire on strategies adopted by screening programmes for transition to primary HPV testing; systematic review of the literature; discussion among experts.
SETTING AND PARTICIPANTS: managers of Italian Regions’ cervical cancer screening programmes.
MAIN OUTCOME MEASURES: transition planning; activity volumes; modalities of centralization; criteria for dismissal; staff training; communication initiatives.
RESULTS: nine cervical screening programmes responded to the survey. Most of them chose to schedule a transition of a few years to allow for adjustment of the volume of activity in the passage from the three-year screening interval to the five-year one. To select women to be given precedence, 7 programmes use the age, starting from the oldest. The liquid base is the choice by far preferred both for HPV test and for Pap test. The reading of HPV test “born” already centralized, but a centralization process is in place also for cytology.
CONCLUSIONS: the survey on conversion strategies to primary HPV testing showed the opportunity to schedule a transition phase. For HPV test, cost, organization, and quality benefits of centralization are clear, thus the central organization should be preferred and managed immediately. Moreover, the need for a centralization of cytology is evident. The tariff scheme should be based on the whole process rather than on single performances. Dismissal strategies have to be tailored on peculiarities of single services, but some typologies can be outlined.

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