Riassunto

OBIETTIVI: valutare se l’assunzione di iodio nelle donne gravide di una valle appenninica sia aumentata o meno dopo l’introduzione della legge n.55 del marzo 2005 («Disposizioni finalizzate alla prevenzione del gozzo endemico e di altre patologie da carenza iodica e della sensibilizzazione all’uso del sale iodato») e valutare se raggiunge i livelli consigliati dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
DISEGNO:
valutazione della ioduria nella popolazione femminile arruolata.
SETTING E PARTECIPANTI:
in 4 anni differenti dal 2003 al 2013 sono state arruolate 100 donne per anno, per un totale di 400 donne, tutte residenti nella stessa valle appenninica, delle quali 200 in gravidanza e 200 in età fertile ma non gravide.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME:
confronto della mediana della ioduria tra i 4 gruppi di donne esaminati e confronto dei risultati con quanto consigliato dall’OMS.
RISULTATI:
nelle donne donatrici di sangue alle quali è stata esaminata la ioduria nel 2003 la mediana di escrezione è risultata 68,48 µg/L. Sempre nelle donatrici di sangue, ma esaminate nel 2013, la mediana della ioduria è risultata 130 µg/L. La differenza tra i due gruppi è statisticamente significativa. Nelle 100 donne in gravidanza esaminate nel 2011 la mediana della ioduria è risultata 64 µg/L, mentre in quelle arruolate nel 2013 la mediana della ioduria è risultata pari a 107 µg/L; anche in questo caso la differenza è statisticamente significativa.
CONCLUSIONI:
dall’introduzione della legge 55/2005 la mediana della ioduria è decisamente aumentata in tutti i gruppi esaminati. Va sottolineato che nel 2013 le donne fertili ma non gravide hanno raggiunto una mediana che rientra nel range consigliato dall’OMS, mentre le donne in gravidanza al primo trimestre non hanno ancora raggiunto tale mediana, pur essendoci stato un significativo aumento rispetto alla mediana del 2011.

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Abstract

OBJECTIVES: to assess if the iodine intake of pregnant women had increased or not after the introduction of Law no. 55 of March 2005 («Provisions aimed at the prevention of endemic goitre and other diseases from iodine deficiency») and if it reached the levels recommended by the World Health Organisation (WHO).
DESIGN:
evaluation of ioduria values in the female local population enrolled.
SETTING AND PARTICIPANTS:
in 4 different years, 100 women per year (400 women in all) were enrolled in this study. All women were residing in the same Apennine valley; 200 of them were pregnant, the other 200 were in childbearing age but not pregnant.
MAIN OUTCOME MEASURES:
comparison of the median values of ioduria among the 4 groups of women examined.
RESULTS:
in 2003, in blood-donor women examined for ioduria the median value was 68.48 µg/L; in blood-donor women examined in 2013 the median value for ioduria was 130 µg/L; the difference between the two groups is statistically significant. In the 100 pregnant women examined in the middle of 2011 the median value for ioduria was 64 µg/L, while for those recruited in the middle of 2013 it was 107 µg/L; the difference is statistically significant.
CONCLUSIONS:
from the introduction of the Law No. 55/2005 the median value of ioduria is strongly increased in all groups examined. It should be noted that in 2013 fertile non-pregnant women have attained a median that falls within the range recommended by WHO, while pregnant women in the first trimester have not yet reached the median recommended by WHO, although attaining a significant increase compared to the middle of 2011.

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